notecidi n. 10 - 28/9/2015
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a cura di E. Colonna e L. Zou |
n. 10 del 28 settembre 2015 |
Con l’approvazione della legge sulla Buona scuola (a colpi di fiducia, non dimentichiamolo) è finita una fase. Non si sono ancora spenti gli echi delle proteste, degli scioperi, del blocco degli scrutini. E le assunzioni in ruolo, per come stanno avvenendo, da un lato confermano, come in tanti avevamo detto a gran voce, approssimazione e arroganza da parte del governo, nonché totale mancanza di rispetto verso la vita delle persone, dall’altro producono nei nuovi assunti un sentimento di rabbia e frustrazione. Molti di essi, per come sono andate le cose, vivono una profonda ingiustizia e non la gioia di un diritto finalmente conquistato. E certamente questo stato d’animo non fa bene alla scuola. Non è questo il clima per cominciare al meglio un anno scolastico. Tante decine di migliaia di nuove immissioni in ruolo avrebbero dovuto essere una festa, la fine di una fase caotica, confusa, di diritti calpestati, quelli di chi insegna, ma anche quelli di chi apprende. Tutta la scuola un anno fa, quando fu annunciata a gran voce la fine del precariato, aveva sperato di poter voltare finalmente pagina. Ma non è stato così. Ora comincia una nuova fase. La nuova legge c’è, e non può essere ignorata, a meno che non arrivi in porto un’iniziativa referendaria che appare tuttora debole e incerta. Ma il governo è ancora una volta partito col piede sbagliato. L’annuncio dei cinquecento euro a ottobre in busta paga ha per tanti aspetti un sapore demagogico. Finalmente, dopo tanto tempo, bisogna riconoscerlo, c’è una nuova attenzione alla formazione in servizio dei docenti. E questo ben venga. Ma perché ciò possa incidere veramente sulla qualità della scuola a questo primo investimento devono seguire scelte precise, che puntino soprattutto a incentivare la ricerca e la progettazione dentro le scuole, più che i bisogni culturali dei singoli. Per soddisfare questi ultimi la via è quella dell’incremento delle retribuzioni aprendo finalmente la partita del rinnovo del contratto di lavoro. Questo sì che sarebbe un bel segnale di tregua nel rapporto fra il governo Renzi e la scuola. Mettere all’ordine del giorno il rinnovo del contratto è la strada maestra per valorizzare davvero gli insegnanti e tutti coloro che lavorano nella scuola. Ora, su materie molto ampie il governo dovrà emanare decreti delegati, così come è previsto dalla legge. Si apre quindi una nuova fase di confronto e di lotta politica. Non ci facciamo illusioni, non pensiamo che si possa modificare l’impianto di una legge che prevede un modello di scuola che non ci piace, perché acuisce le differenze fra le scuole, tende a premiare i singoli, non va nella direzione della scuola di qualità per tutti. E manca di un progetto culturale e pedagogico serio, da cui far discendere tutte le scelte. Ma forse si potrà evitare che ai danni già realizzati se ne aggiungano altri altrettanto gravi. Insomma, sarà un altro anno difficile. Nonostante tutto, bentornati, e buon lavoro soprattutto ai nuovi assunti.
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Il tempo delle deleghe Fondi per attività di ricerca Incentivi per il piano di miglioramento Teoria Gender Ingrao e il Cidi Iniziative Cidi |
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Il tempo delle deleghe |
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Su molte e importanti materie, nonostante il profluvio di commi che la costituiscono, la legge 107/2015 delega al Governo una serie di importanti provvedimenti. continua la lettura su Insegnare |
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Fondi per attività di ricerca |
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Sulla certificazione delle competenze si concentra quest’anno il lavoro sulle misure di accompagnamento alle Indicazioni nazionali per il primo ciclo. Le scuole possono richiedere fondi per proseguire le attività di ricerca e di formazione, ma possono aggiungersi anche scuole nuove. Le procedure di assegnazione dei fondi si concluderanno a livello regionale entro il 20 ottobre, con l’individuazione delle scuole capofila di rete. Per approfondire |
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Incentivi per io piano di miglioramento |
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Con una norma del 15-9-2015 vengono definite le condizioni per accedere ai fondi per sostenere i progetti di miglioramento, nell'ambito dell'avvio del Sistema Nazionale di Valutazione. Le proposte vanno inoltrate dalle scuole (meglio se in rete) agli USR competenti, sulla base degli avvisi pubblici che sono in via di emanazione. I progetti di miglioramento (che dovrebbero avere al centro il miglioramento degli apprendimenti, delle competenze e dei risultati dei ragazzi) essendo collegati ai RAV delle singole scuole, dovrebbero entrare nel merito anche di questioni curricolari e didattiche. Possono essere attivati anche in collaborazione con associazioni professionali. |
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Teoria gender |
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Per tutta l’estate il tormentone della cosiddetta teoria gender ha afflitto soprattutto i genitori della scuola primaria, che sono stati bersagliati, prevalentemente tramite i gruppi what’s app, di messaggi terroristici, amplificati anche dal mezzo usato con grande spregiudicatezza. Per fortuna il ministro Giannini, con la circolare del 15.09.15 ha spazzato via senza equivoci qualsiasi tipo di speculazione. Per approfondire vedi l’articolo di Michela Marzano su Repubblica e l’approfondimento di Insegnare |
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Ingrao e il Cidi |
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Un altro pezzo di storia che se ne va. Noi vogliamo ricordarlo con stralci del suo intervento al convegno nazionale di Napoli del 1995. Fu un convegno speciale, perché eravamo fieri della sua presenza e del suo contributo al nostro dibattito. Grazie Pietro |
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